Non sempre un vincitore di Olimpiadi è il
più forte: capita, a volte, che sia il destino a
decidere per l'atleta. |
HENRY
ERIKSSON Medaglia d'oro Olimpiadi Londra 1948 - 1500 metri piani |
Una cosa
del genere è successa ad Henry Eriksson nella finale dei
1500 metri alle Olimpiadi di Londra nel 1948. E' una
storia tanto atipica e bella che vale la pena di
raccontarla. Knut
Henry Eriksson è un ragazzone robusto nato ad Avesta in
Svezia nel 1920, alto 1,84 e di peso 74 kg. Nella vita
svolge il mestiere di pompiere nella città di Gavle,
dove vive, e nel tempo libero si diverte a praticare il
mezzofondo, cosa frequente in Scandinavia, spaziando
dagli 800 metri ai 5.000 metri ma con una predilezione
per i 1500 m. Ad un certo punto, la storia della sua vita
si intersecherà con la storia del mezzofondo mondiale ed
olimpico. Il record del mondo
della specialità, che prima della guerra era stato
portato a buon livello dai due campioni olimpici Luigi
Beccali (3'49" nel 1933) e John
Lovelock (3'47"8 nel 1936), era stato
attaccato e migliorato più volte dai due campioni
svedesi Gunder Haegg ed Arne
Andersson, e si trovava fissato al tempo (all'epoca
eccellente) di 3'43"0, fatto da Haegg nel 1944 a
Goteborg. Oltre quello, migliorarono a più riprese anche
il record mondiale del miglio. Accade invece che vengono organizzate sfide tra di loro in ogni posto possibile della Svezia, con giri probabili anche di scommesse sul vincitore. Appurato che i due campioni venivano ingaggiati a pagamento, la federazione di atletica svedese alla fine del 1945 impose una squalifica ad ambedue, a cui fece seguito qualche tempo dopo la radiazione da tutte le gare future, poichè in quegli anni gli atleti che partecipavano alle Olimpiadi dovevano essere dilettanti e non dovevano percepire compensi per le loro gare. |
Henry Eriksson in testa tira Lennart Strand, che vincerà la gara. Fonte: Wikipedia |
Durante le loro gare,
partecipavano altri atleti, che avevano il compito di fare da
"lepre", cioè mantenere alto il ritmo di corsa per
metà o due terzi della gara. Molti di loro erano stati quindi
allenati su passi da record mondiale, ed erano abituati a tenere
un ritmo sostenuto per una buona parte della gara. Uno di loro, Lennart Strand, era dotato anche di un buon finale di
gara, e dopo la squalifica divenne rapidamente il n.1 in Svezia e
nel mondo, fino ad eguagliare nel 1947 il record mondiale di
Haegg di 3'43"0.
Già verso la fine del 1945, quando la squalifica non era ancora
esecutiva, Strand era riuscito a battere sul miglio sia Haegg che
Andersson col tempo di 4'04"8, grazie ad un eccellente
"cambio di passo" all'ultimo giro, che lo rendeva
praticamente imbattibile da parte degli altri.
Nel 1946 erano stati organizzati ad Oslo, in Norvegia, i
campionati europei di atletica leggera. In quella occasione,
preliminare alle prossime Olimpiadi di Londra nel 1948, la Svezia
aveva presentato due atleti di caratura internazionale, che erano
Lennart Strand ed Henry Eriksson. Quest'ultimo si era avvicinato al
mezzofondo correndo con il club Gefle IF della città di
Gävle, una sorta di dopolavoro sportivo dei Vigili del Fuoco (che
era il suo mestiere), e si era fortificato partecipando alle gare
dove correvano Haegg ed Andersson come "lepre" al pari
di Strand ed altri, essendo però più dotato sul "passo"
che non sul cambio di velocità finale.
Tra l'altro, con altri tre vigili del fuoco, anche loro compagni
di club, stabilisce il primato mondiale nella staffetta 4 x 1500
m, che però non è una specialità olimpica, e non viene corsa
spesso.
Ai campionati europei, Strand e Eriksson, da
bravi compagni di squadra, si alternarono al comando finchè alla
fine il superiore cambio di velocità di Strand lo portò a
superare Eriksson sul rettilineo finale ed a vincere con il tempo
di 3'48"0, davanti al collega che finiva non molto distante
a 3'48"8; dietro di loro arrivava il danese Jorgensen a 3'52"8,
ben staccato.
Al termine della stagione Eriksson ha un primato personale di 3'48"2,
ottenuto correndo ad Helsinki in Finlandia.
L'anno seguente, di transizione,
vide Henry Eriksson impegnarsi su più fronti, ottenendo i propri
primati personali sui 3.000 metri piani (8'16"8), sui 5.000
(14'40"2) e sui 1500.
Il primato personale nei 1500 avvenne in occasione dei Campionati
Nazionali Svedesi a Malmoe, dove ingaggiò una lotta serrata con
Lennart Strand e l'altro svedese Gösta Bergkvist sul passo del
record mondiale. Al termine della gara, vinta da Strand con un
cambio di velocità repentino all'ultimo giro, quest'ultimo
eguaglia il record del mondo in 3'43"0 menre Eriksson
finisce a debita distanza in 3'44"7, primato personale. Le
condizioni del tempo erano ideali per la corsa, con temperatura
fresca ma non fredda ed assenza di umidità.
Quando nel 1948 la Svezia forma
la squadra olimpica di atletica si trova parecchi assi in varie
specialità, come il siepista Sjostrand, il triplista Ahman ed i
marciatori Mikaelsson e Ljunggren, che vinceranno tutti l'oro
olimpico.
Nei 1500 metri, ai due assi Strand ed Eriksson si era aggiunto Gösta
Bergkvist, un terzo specialista sulla distanza di
livello internazionale. I tre avevano dato luogo a sfide
appassionanti, quasi tutte vinte da Strand con il suo allungo
finale. Ai Campionati Nazionali Svedesi del 1948 però si era
fatto strada Eriksson, che nel frattempo aveva ottenuto un 3'47"8
come miglior risultato dell'anno, vincitore a sorpresa sugli
altri due. Questa vittoria fu' da alcuni imputata al fatto che
Strand, in vista delle Olimpiadi, non volesse rischiare
stiramenti o strappi muscolari e che si era risparmiato in vista
della finale olimpica.
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Dopo la
gara, gli spettatori complimentano l'inaspettato
vincitore senza aspettare che spiova. Si noti il
policeman londinese con la cerata, |
Alle Olimpiadi di Londra i tre
assi svedesi si qualificano facilmente: è il 4 agosto, e Strand
si impone agevolmente nella sua batteria con una gara tattica ed
un 3'54"2 finale, mentre Eriksson e Bergqvist si aggiudicano
le loro con 3'53"8 e 3'51"8 rispettivamente.
In vista della finale, che sarà disputata il 6 agosto, il
responsabile della nazionale convoca i suoi atleti e spiega la
tattica di gara che devono tenere: poichè Lennart Strand è il
primatista mondiale ed ha più probabilità di finire forte, gli
altri due tireranno la gara su ritmi che gli altri non potranno
tenere agevolmente, facendo da "lepre", in modo da
aiutare il primatista del mondo ad imporsi nel finale.
Il giorno della finale però, accade un imprevisto. Piove per
quasi tutta la giornata, e fa' freddo. Al momento della partenza,
la pista è anche parzialmente allagata, ed i corridori dovranno
farsi strada tra le pozzanghere che si sono venute a formare
sulla pista in cenere dello Stadio di Wembley.
Ormai non c'è più tempo per niente: viene dato il via, e Gosta
Bergqkvist parte forte, tirandosi dietro i due compagni di
squadra ed il francese Hansenne. Verso gli 800 metri Eriksson fa'
la sua parte e passa al comando, tirando Strand verso il
traguardo. A 500 metri dalla fine i giochi sono fatti: Eriksson e
Strand viaggiano con circa 12 metri di vantaggio sugli altri. Al
suono della campana dell'ultimo giro, Eriksson inizia un lungo
sprint con tutte le forze che gli sono rimaste: Strand cerca di
passarlo all'esterno e di vincere, come è successo in molte
occasioni nelle gare in Svezia.
Ma il tempo inclemente ha messo la sua parte: pioggia, freddo e
pozzanghere hanno inciso molto su Strand, che ha una struttura
fisica più fragile e meno resistente di Eriksson, che invece
sopporta con maggior stoicismo le avversità atmosferiche.
Ormai Eriksson si aspetta da un momento all'altro di vedere la
sagoma di Strand spuntare alla sua destra e passarlo nel finale
di gara: tuttavia questo non succede, succede invece di sentire
la lieve pressione del filo di lana sul petto e sulla maglietta
fradicia di acqua, e sente di spezzarlo. Si volta incredulo e
vede il primatista mondiale che arranca per chiudere la gara al
secondo posto con tre metri abbondanti di distacco.
Le condizioni dure della gara non hanno consentito al primatista
del mondo di lanciare il suo celebre cambio di passo. L'outsider
ha vinto, e si porta a casa la medaglia d'oro olimpica, a
conclusione di una carriera dilettantistica comunque di tutto
rispetto. Il tempo di 3'49"8 fatto in queste condizioni
proibitive è realisticamente equivalente a 3'44" - 3'45"
fatto in condizioni normali. Il secondo arrivato chiude la gara
in 3'50"4 mentre il terzo svedese Gösta Bergkvist cede nel
finale a due inseguitori, l'olandese Willem Slijkhuis che
conquista la medaglia di bronzo chiudendo in 3'50"4 ed il
cecoslovacco Václav Cevona che finisce in 3'51"2. Ad un
secondo si piazza il terzo svedese.
Dopo la gara, Eriksson rientra in Svezia ma non prima che i suoi
connazionali gli abbiamo "cambiato" nome. In Svezia, il
nome Henry Eriksson è relativamente comune, un po' come in
Italia potrebbe essere Franco Rossi. Per distinguerlo viene
soprannominato Henry "Guld" Eriksson, che significa
letteralmente "Oro" Eriksson. Quando lo cercano,
rispondono "Oro Eriksson abita li'... Oro Eriksson lavora
là..." e così via.
Al rientro al lavoro, i pompieri suoi colleghi lo festeggiano
issandolo in trionfo con il lancio di rito in aria. "Oro"
Eriksson è finalmente appagato in tutto e può ritirarsi dallo
sport attivo con il ricordo più bello, quello della vittoria
olimpica.
A questo link è possibile vedere la foto dei pompieri
della città di Gavle che lanciano in aria il loro amatissimo
collega che ha riportato la medaglia d'oro da Londra (la foto è
protetta da copyright e viene venduta dal Museo che la tiene in
carico).
Ma ancora un'ultima
soddisfazione lo attende: alle Olimpiadi di Melbourne 1956,
quando le gare equestri olimpiche si svolgono a Stoccolma e la
fiaccola olimpica passerà per la Svezia, Henry "Guld"
Eriksson sarà uno dei tre tedofori svedesi che avranno l'onore
di portare la fiaccola in rappresentanza della propria nazione.
E qui si conclude la storia sportiva di Henry Eriksson.
FONTI CONSULTATE:
BIBLIOGRAFIA
Roberto L. Quercetani ATLETICA
MONDIALE 1864-1968 / LONGANESI & C.
MEDIATECHE su Internet
(a) «1500 m» su www.gbrathletics.com.
(b) http://www.olympedia.org/athletes/76134
(c) «OS världens största idrottstävling foto 27»
«MELBOURNE / STOCKHOLM 1956» da www.olympic.org.
(d) https://pt.wikipedia.org/wiki/Henry_Eriksson
(e) http://trackfield.brinkster.net/Profile.asp?ID=1827&Gender=M&Page=Tournaments.asp&Tour=E&Year=1946&TF=T